sabato 12 gennaio 2013

Lettera sulla Sanita' in Sicilia





Al Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta


All’Assessore alla Sanità, dr.ssa Lucia Borsellino



Da operatori nel Sistema Sanità Pubblica della Regione Siciliana, ci rivolgiamo al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e a tutto il nuovo governo regionale affinché le prime e fondamentali scelte nel settore sanitario possano determinare, all’insegna della competenza e della trasparenza, una stagione d’indispensabili strategie virtuose. Di queste, la nostra Sanità Pubblica ha estremo e urgente bisogno.



Una semplice analisi di contesto: a noi medici e operatori sanitari si chiede, giustamente da parte dell’utenza assistita, di essere competenti, risolutivi, umani e solidali.

Purtroppo questo non sempre accade. Vi possono essere, a ostacolo, sia limiti nelle capacità professionali e umane sia carenze nelle strutture sanitarie. Questo secondo punto deve, oggi ancor più che nel passato, fare i conti con le difficoltà economiche che il Paese tutto e la Regione Sicilia stanno incontrando. E‘ evidente, ora più che mai, che le scelte sugli investimenti da fare, la rifunzionalizzazione delle strutture esistenti e il coraggio nel chiudere strutture non funzionanti e non necessarie, per reinvestire ove serve, possano essere la bussola per operare nella direzione di un potenziamento dell’offerta sanitaria, pur in momento di difficoltà economica.




Ma, operando e vivendo in questo territorio, sappiamo – come le SSVV-che non è solo un problema di strutture; piuttosto quello della scelta delle persone alle quali i cittadini affidano il proprio bisogno di salute. Occorre che questo governo ponga con forza al centro di ogni scelta il criterio della meritocrazia.

Occorre che ciò avvenga a partire dai concorsi per l’assunzione di semplice personale ausiliario - il sorriso e la capacità di un inserviente possono valere una migliore giornata di degenza per qualsiasi paziente in qualsiasi ospedale -, proseguendo con l’assunzione di personale infermieristico e medico di ruolo laddove si susseguono “incarichi” che impediscono la continuità assistenziale e che non danno serenità agli operatori, e concludendo con le scelte dei direttori di unità operative complesse e di dipartimento. Ma tale intervento non può avere sostenibilità ed essere un investimento strategico (ed è questo che temiamo di più!) se le SSVV non realizzeranno, nell’immediato, corrette scelte dei Direttori Generali e dei Direttori Sanitari delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, dei Direttori dei Dipartimenti Assistenziali e dei Responsabili delle Unità Operative Complesse.



E’ di queste ultime ore la nomina di alcuni nuovi Commissari alla guida delle Aziende Sanitarie. Ma le scelte definitive saranno operate nei prossimi mesi, crediamo e auspichiamo prima dell’estate, sulla base di una selezione fra candidati che stanno presentando la loro candidatura in questi giorni. Si tratta di scelte fondamentali per lo sviluppo della Sanità nel prossimo quinquennio: non si possono e non si devono ignorare le vere capacità professionali di chi deve esercitare nel governo della salute. Purtroppo, alla luce dell’attuale condizione, ci deve ragionevolmente palesare il dubbio che nelle scorse stagioni la politica di basso livello ha considerato molte strutture sanitarie al pari di una “dependance” per la raccolta del consenso elettorale. Proprio contro la Sanità Pubblica, non si può e non si deve!



La competenza- a nostro parere- è l’unico faro che potrà guidare l’operato corretto del nuovo governo regionale.



Un esempio per tutti potrebbe essere quello delle prossime nomine dei Direttori Generali:

essi devono essere inequivocabilmente e provatamente competenti in termini di organizzazione ospedaliera, di sanità (e non ci sembra banale!), che siano realmente in grado di visitare gli ambulatori territoriali e i presidi ospedalieri da loro diretti, rendendosi conto dei fabbisogni degli utenti assistiti. Chiediamo che si usino criteri di assoluta trasparenza, che i possibili candidati rendano preventivamente pubblici i propri curricula e che nelle scelte prevalgano esclusivamente i criteri di competenza e professionalità. Occorre rendersi conto che chi amministra la Sanità è il principale responsabile della “buona sanità” o della “mala sanità”. Vorremmo che il giudizio sulle capacità di un’amministrazione non si basasse sulla “capacità” di operare tagli di spesa trasversali, e spesso ciechi, o di avere le carte a posto rispetto alle valutazione dell’AGENAS, ma che sia basato sulle scelte operate per venire incontro ai reali bisogni di salute di un territorio.



Parimenti, una volta stabilite le regole d’ingaggio degli apicali responsabili della governance sanitaria, si potrà generare una cascata virtuosa top down (a valle): a partire dalla necessaria riduzione della burocratizzazione (spesso troppo cartacea) dei Responsabili delle Unità Operative Complesse e Semplici.

A tal proposito, è necessario che si torni all’idea del primariato come istituzione garante del sapere medico scientifico; troppo spazio oggi gli apicali sanitari sono costretti a dedicare alla mera ragioneria contabile. Occorre ridisegnare il ruolo e le dimensioni della burocrazia rispetto al saper fare medicina, pur nel rispetto e nell'esigenza del controllo dell' attività e degli sprechi.



Signor Presidente, il Suo percorso è iniziato con segni di discontinuità rispetto al passato e di volontà di riformare che possono fare sperare. Signora Assessore, la Sua storia personale di impegno nella Sanità ed il Suo Nome possono essere garanzia di scelte di grande onestà.



Alle Vostre imminenti scelte guarderemo, conoscendo uomini e cose della Sanità, per cogliere-come fortemente speriamo- se vi sono reali evidenze di serietà nel più delicato settore che questo Governo dovrà gestire.



Noi intanto, nel rispetto della humanitas, continueremo a fare il nostro dovere di assistenza.

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